Iran: il Consiglio dei Guardiani respinge la legge sul velo, scontri e proteste in tutto il Paese

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    Teheran- Il Presidente dell'Iran Larijani, ha recentemente proposto una legge che avrebbe abolito il carcere per coloro che scelgono di non indossare il velo obbligatorio. Questa mossa, destinata a ridimensionare le restrizioni sociali nel Paese cercando di rendere la società iraniana più libera, ha generato un'ondata di proteste in Parlamento, soprattutto tra i conservatori islamisti. Tuttavia, nonostante le opposizioni, il parlamento iraniano ha sorprendentemente approvato il testo con un voto molto risicato.

    La votazione, che ha visto i membri del parlamento divisi su questo delicato argomento, ha dimostrato la profonda divisione all'interno del parlamento iraniano. Con una maggioranza stretta, l'approvazione della legge ha suscitato reazioni contrastanti: mentre in parlamento la proposta è passata con una maggioranza risicata, nel Paese tale approvazione ha suscitato un'ondata di festa, rafforzando l'idea che il regime degli 'Āyatollāh non rappresenti gli iraniani. Le forze di polizia morale hanno represso brutalmente tali espressioni di gioia, arrestando e ferendo diversi cittadini in quasi tutte le città dove si sono svolte tali manifestazioni. Tuttavia, il colpo di scena è arrivato con l'annullamento della legge da parte del Consiglio dei Guardiani, guidato dall'Ayatollah Hassan Khomeini, da sempre indicato come volto moderato. Questa mossa ha ribaltato completamente la situazione politica e sociale, scatenando una nuova ondata di proteste in tutto il Paese.
    Le strade dell'Iran sono diventate teatro di scontri e forti repressioni condotte dalla polizia. Le fonti non ancora ufficiali parlano di circa 6.000 arresti e più di un centinaio di feriti, ma il numero è destinato a crescere. L'ordine pubblico è costantemente monitorato, ma le forze dell'ordine si aspettano nuove manifestazioni nei prossimi giorni più organizzate e quindi potenzialmente più pericolose.
    Nessun commento è stato al momento rilasciato dalle istituzioni, ma è chiaro come la situazione diventi anno dopo anno sempre più incandescente e insostenibile. Il tradimento di Khomeini che ha scelto di schierarsi con la parte conservatrice del Paese rischia di innescare una nuova stagione di proteste.
     
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