D'Avila "Batto le Destre e poi mi Ritiro a Vita Privata"

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    Ultima delle tre interviste ai candidati alle elezioni presidenziali e questa volta l'ultima intervista è proprio la presidente uscente Manuela d'Avila.

    Che effetto fa partecipare ad una elezione da presidente uscente?
    L'emozione c'è, non la nego.
    È chiaro che quando ti candidi per la prima volta hai un'idea generale di quali saranno le cose da fare però quando ti presenti da presidente uscente lo fai ben sapendo a cosa andrai incontro.

    È una domanda che abbiamo posto a tutti i suoi avversari e quindi vorremmo farla anche a lei. Che cosa ne pensa del governo d'Avila?
    Penso che all'inizio avrebbe potuto fare di più. Che la presidente avrebbe dovuto avere meno paura, mostrarsi un po' più coraggiosa. Una volta che ha capito come funzionano le cose, però, ha dimostrato passione, impegno e ha portato a casa dei risultati sicuramente incoraggianti per un eventuale seconda elezione.

    Quali sono le cose che il suo governo ha portato a casa che più la soddisfano e cosa invece non rifarebbe o farebbe meglio?
    La difesa del clima e della foresta amazzonica indubbiamente.
    Avrei affrontato in maniera migliore la situazione della violenza sulle donne e lo avrei fatto fin dall'inizio del mio mandato, questo sì.

    da presidente si agli archi puntati addosso. Qual è stata la critica più giusta è quella più ingiusta, quella che l'ha ferita di più?
    Sicuramente cercheremo di affrontare in maniera più importante e più decisa la violenza sulle donne in generale la sicurezza. Il fatto che usi le case di accoglienza per fare politica è quella che mi ha ferita più di tutte perché vorrebbe rendermi quella che non sono: un avvoltoio.

    Cosa ne pensa dei suoi due avversari più importanti?
    Bolsonaro credo che nel 2030 e passa non avrebbe neanche il diritto di avere una possibilità così grande, guidare nuovamente il Brasile.
    Un essere così maschilista, abietto e dalla mentalità fin troppo retrograda che guida il paese... tremo.
    Figueroa anni fa disse che sono la marionetta di Lula. Detto da uno che è a sua volta marionetta dell'elite finanziarie del paese, lascia un po' il tempo che trova.

    A destra sembra esserci una spaccatura che potrebbe favorirla al ballottaggio. Secondo lei i suoi due avversari troveranno un terreno comune? E a sinistra come vanno le cose?

    Di cosa facciano loro non me ne può interessare di meno. Sono due megalomani a modo loro diversi, anche se si dovessero alleare credo che non durerebbero poi molto.
    Per quanto riguarda a sinistra ho parlato più volte con i vertici del Partito Laburista, e hanno già sottoscritto l'intenzione di appoggiarci, e stiamo portando anche avanti avanti discorsi con il centro del paese che sono a buoni punti.
    Insomma, la storia è presto detta: c'è una sinistra che lavora, e lo fa in silenzio, e una destra che urla ma che combina soltanto della gran baggianate.

    Crede di poter essere rieletta?
    Il buon lavoro che abbiamo portato avanti mi rende positiva però sappiamo che tutto può accadere.
    Confido il fatto che, se sarò eletta, questa sarà molto probabilmente la mia ultima elezione. Vorrei poter dedicare il mio tempo alle numerose associazioni che stiamo creando a difesa delle donne ma sarò ben lieta di ritirarmi a vita privata dopo aver battuto ancora una volta le destre.
     
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